Nella giungla del commercio dei preziosi, distinguere l’oro autentico dai materiali contraffatti è diventata un’arte tanto necessaria quanto complessa.
Tra gioielli ereditati, acquisti online e bancarelle dell’usato, i falsari affinano sempre più le loro tecniche. Ecco quindi un articolo-guida, ricco di consigli pratici e approfondimenti scientifici, per evitare di cadere nella trappola dell’inganno.
L’occhio esperto: caratteristiche visive e tattili
La prima difesa contro i falsi è l’osservazione attenta:
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Colore e lucentezza
L’oro 24 carati sfoggia una tonalità calda, tendente al giallo intenso, mai troppo aranciata né troppo pallida. Se il gioiello appare eccessivamente lucido, come plastificato, o vira verso il rossiccio, potrebbe trattarsi di una lega più economica o di semplice ottone dorato. -
Marcatura e marchiatura
Ogni pezzo in oro è obbligatoriamente punzonato: cercate i numeri “750” (18K), “585” (14K) o “999” (24K), spesso accompagnati da un simbolo di regolamentazione nazionale o da un punzone aziendale. L’assenza di marchiatura è un campanello d’allarme. -
Sensazione al tatto
L’oro è un metallo denso e “caldo” al tatto: quando lo toccate, tende a trattenere il calore delle dita. Un peso eccessivamente leggero suggerisce la presenza di una base metallica meno densa.
Il test del magnete: il trucco del ferro e dell’acciaio
L’oro non è magnetico. Munitevi di un piccolo magnete da banco:
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Avvicinatelo lentamente al gioiello.
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Se il pezzo viene attratto, è quasi certamente placcato o costituito da leghe contenenti ferro, nichel o altri metalli ferromagnetici.
Attenzione, però: alcuni metalli non ferrosi (ottone, rame nichelato) non vengono attratti e possono comunque essere usati per repliche di qualità media.
La prova del morso: mito da sfatare
Il “morso all’oro” è un’idea romantica, ma inadatta ai tempi moderni. Storicamente si credeva che i denti potessero lasciare un’impronta nell’oro puro, data la sua malleabilità. Oggi è sconsigliato:
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Rischi per la dentatura: denti e protesi possono danneggiarsi.
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Precisione limitata: molti metalli dorati imitano la malleabilità senza essere oro vero.
Meglio affidarsi a metodi non invasivi.
Il controllo con l’acido: il metodo classico
Il test più diffuso fra i professionisti è quello con l’acido nitrico:
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Incidete leggermente il gioiello su un piccolo punto nascosto o usate un kit di prova.
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Applicate una goccia di acido specifico (diverso per 9K, 14K, 18K).
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Osservate la reazione:
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Nessuna variazione: corrisponde al carato indicato.
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Leggera sfumatura verdastra o bruciore: lega inferiore.
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Reazione violenta: probabile metallo non prezioso.
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Questo test è affidabile ma richiede cautela nell’uso di sostanze corrosive e un minimo di pratica.
Analisi strumentale: quando affidarsi ai professionisti
Se il valore in gioco è elevato, meglio rivolgersi a laboratori gemmologici o oreficerie specializzate:
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Spectrometria a fluorescenza a raggi X (XRF)
Permette di identificare la composizione chimica con estrema precisione, senza danneggiare l’oggetto. -
Densità e misurazione del volume
Calcolando rapporto peso/volume in un piccolo cilindro graduato si ricava la densità specifica: l’oro puro si attesta attorno a 19,3 g/cm³. -
Analisi al microscopio
I periti possono individuare tracce di saldature, rivestimenti o difetti microscopici che sfuggono all’occhio nudo.
Fiducia e provenienza: la garanzia del venditore
A volte il miglior test è l’affidabilità di chi vende:
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Documenti e certificati
Controllate sempre la fattura, il certificato di garanzia e, se disponibile, la valutazione di un perito. -
Reputazione del negozio o della piattaforma
Negozi storici e case d’asta riconosciute offrono maggiori tutele rispetto a vendite private online senza feedback consolidato.
Una buona politica di reso è un plus prezioso.
Consigli per l’acquirente moderno
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Non fatevi ingannare dal prezzo
Un costo troppo basso è quasi sempre sinonimo di truffa. -
Evitate l’acquisto in luoghi troppo turistici senza referenze
Mercatini improvvisati possono essere ricchi di oggetti dorati… ma non autentici. - Conservate sempre uno scontrino o una ricevuta
Vi servirà per eventuali reclami o valutazioni future.Riconoscere l’oro vero richiede una combinazione di osservazione, strumenti semplici e, in caso di dubbi persistenti, l’intervento di professionisti.
Seguendo questi passaggi, ridurrete drasticamente il rischio di incappare in falsi preziosi, tutelando il vostro investimento e la vostra tranquillità.